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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Fight Club - recensione film

E' una critica alla società moderna, al consumismo e soprattutto al sistema economico. La storia è tratta dal romanzo di Chuck Palahniuk. Il film è sviluppato molto bene, dura 139 minuti, ma non vi accorgerete del tempo che passa. Il ritmo è ottimo. Se dovessi definire il genere direi, filosofico travestito da film d'azione. Si perchè il ritmo è quello di un film d'azione, ma i contenuti sono di un livello superiore alla media. Sia i dialoghi tra i coprotagonisti che la voce fuori campo, sorprendono, incuriosiscono e affascinano anche lo spettatore più superficiale. La lotta tra uomini non è che un mezzo per comprendere delle emozioni sopite dalla vita moderna. La lotta non è neanche il fine ultimo di questa storia, ma solo una sorta di passaggio obbligato per poter arrivare a comprendere il "sistema" nel quale l'essere umano civilizzato oggi vive. E' un percorso spirituale in realtà, accettare il dolore, affrontare le paure, sino ad accettare la

No Grazie, il Caffè Mi Rende Nervoso - recensione film

Napoli, un giornalista de "Il Mattino" si ritrova invischiato in un caso di omicidi multipli. In città c'è un nuovo festival della canzone napoletana, ma qualcuno non è daccordo. Un maniaco vuole che i simboli di Napoli (sole, pizza e mandolino) continuino a restare tali, odia il cambiamento della cultura musicale napoletana. Le atmosfere sono quelle di un giallo, ma non mancano di comicità pura. A tratti è un thriller poi si configura una situazione che strappa una risata. Il film va avanti così e procede con un ritmo che gradevole. Il protagonista è interpretato da Lello Arena, che sorprende per la doppia valenza dell'interpretazione sia comica che drammatica. La coprotragonista da Maddalena Crippa. Massimo Troisi e James Senese, interpretano se stessi. James Senese ha firmato anche le musiche del film. Eccezionali! Ritmo, suspance e un'aroma tutto napoletano. Il soggetto è ben strutturato e non mancano le sottotrame, anche geniali, con riferimenti alla

Il Signor Diavolo - recensione film

Il regista è Pupi Avati, il genere è Horror. Questo film non è facile da recensire, anche la critica è discordante, alcuni accusano il regista di aver adottato un metodo retrogrado e superato, altri lo approvano anche se con poco entusiasmo. C'è una storia, un groviglio da risolvere. C'è stato un omicidio tra ragazzi, in un contesto rurale degli anni 50. Tra gli elementi da sbrogliare ci sono, pregiudizi di provincia, superstizioni, la personificazione del demonio attraverso persone ed animali e tanti personaggi che rendono la vicenda "ampia". Un commissario viene inviato dal ministero per acquietare le acque, lavorare in sordina, proteggere la chiesa dal punto di vista politico. Un ragazzo ha ucciso un suo coetaneo crdendolo il diavolo in persona. Si sommano elementi come la discriminazione, la moralità, lo scandalo, la diversità, ma anche la manipolazione, l'uso scorretto e subdolo delle apparenze, lo sfruttamento dell'ignoranza che dominava in

5 è il numero perfetto - recensione film

E' sicuramente un film da vedere, fa parte delle ultime uscite film (agosto 2019). E' un film brillante, curatissimo, spettacolare, soprattutto la prima metà. Da un punto di vista tecnico e artistico, la fotografia è superba, luci, inquadrature, atmosfere. Un'opera che urla <<il cinema italiano torna ad essere di qualità!>>. Igort (Igor Tuveri), il registadel film, è un fumettista, anzi un creatore di graphic novel, e questo è il riadattamento cinematografico di una sua opera del 2002. Per chi non lo sapesse le graphic novel sono delle opere d'arte vere e proprie, immagini che sembrano quadri con una trama e del testo aggiunto. Una sorta di fumetto artistico, spesso impegnato in temi ed argomenti che mirano alla letteratura vera e propria. Le Le graphic novel sono piene di qualità narrative e Igort le ha portate tutte nel film. Il protagonista è interpretato da Toni Servillo, la storia è ambientata nella Napoli degli anni 70, la qualità realizzativa è