Passa ai contenuti principali

Il Signor Diavolo - recensione film

il signor diavolo recensione film horror

Il regista è Pupi Avati, il genere è Horror. Questo film non è facile da recensire, anche la critica è discordante, alcuni accusano il regista di aver adottato un metodo retrogrado e superato, altri lo approvano anche se con poco entusiasmo.

C'è una storia, un groviglio da risolvere. C'è stato un omicidio tra ragazzi, in un contesto rurale degli anni 50. Tra gli elementi da sbrogliare ci sono, pregiudizi di provincia, superstizioni, la personificazione del demonio attraverso persone ed animali e tanti personaggi che rendono la vicenda "ampia".

Un commissario viene inviato dal ministero per acquietare le acque, lavorare in sordina, proteggere la chiesa dal punto di vista politico. Un ragazzo ha ucciso un suo coetaneo crdendolo il diavolo in persona. Si sommano elementi come la discriminazione, la moralità, lo scandalo, la diversità, ma anche la manipolazione, l'uso scorretto e subdolo delle apparenze, lo sfruttamento dell'ignoranza che dominava in quegli anni in un ambiente rurale e di provincia.

Il film horror è perfettamente riuscito dal punto di vista del ritmo, della fotografia, delle atmosfere. La narrazione è un po' impegnativa e a volte puo' spiazzare, puo' servire rivederlo più volte per cogliere tutto. Alcune piccole sottotrame a volte forzate e un linguaggio cinematografico più impegnato possono distogliere e distrarre, ma forse è per sferzare i colpi di scena con maggiore forza.

Se siete appassionati del genere horror potreste adorarlo, è horror senza scimmiottare lo stile americano, è un horror italiano doc, si respira l'italia degli anni 50 in ogni sequenza, gli ambienti sono le case di campagna, le chiese, i conventi, i treni.

La trama non è di immediata comprensione, per chi adora approfondire. Pupi Avati si è divertito a nascondere alcuni elementi che lo spettatore deve ricordare, ricollegare, digerire ed elaborare. Io credo che la critica sfavorevole venga proprio da questo, da una superficialità insita nella mente di chi guarda un film solo per recensirlo. Lo dimostra il fatto che in queste recensioni si trovano inprecisioni e soprattutto il non aver capito chi è il protagonista. Il film dovrebbe essere goduto, assorbito, deve decantare nella mente. La recensione di un film così elaborato, dopo una sola visione, è sicuramente fallimentare, povera, generalista e superficiale.

Grande qualità quindi e ampi ringraziamenti a chi non ha ceduto alla produzione commerciale, fine al solo incasso e ci ha regalato un film d'autore, di impegno sia tecnico che emotivo. Se stavate cercando la parola "consigli film" questo ne fa sicuramente parte.

Il film non è ancora uscito in dvd e quindi vi lascio soltanto il link al libro di Pupi Avati, il libro che ha ispirato questo film. Link ad Amazon.