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5 è il numero perfetto - recensione film

5 è il numero perfetto - recensione film da vedere

E' sicuramente un film da vedere, fa parte delle ultime uscite film (agosto 2019). E' un film brillante, curatissimo, spettacolare, soprattutto la prima metà. Da un punto di vista tecnico e artistico, la fotografia è superba, luci, inquadrature, atmosfere. Un'opera che urla <<il cinema italiano torna ad essere di qualità!>>.

Igort (Igor Tuveri), il registadel film, è un fumettista, anzi un creatore di graphic novel, e questo è il riadattamento cinematografico di una sua opera del 2002. Per chi non lo sapesse le graphic novel sono delle opere d'arte vere e proprie, immagini che sembrano quadri con una trama e del testo aggiunto. Una sorta di fumetto artistico, spesso impegnato in temi ed argomenti che mirano alla letteratura vera e propria. Le Le graphic novel sono piene di qualità narrative e Igort le ha portate tutte nel film.

Il protagonista è interpretato da Toni Servillo, la storia è ambientata nella Napoli degli anni 70, la qualità realizzativa è stellare. Un cocktail di ingredienti che rendono quest' opera un film cult da vedere. Un orgoglio italiano, nella speranza sia da monito per far salire il livello medio del cinema italiano ormai umiliato dalle troppe opere di infima qualità che occupano il 90% delle sale cinematografiche.

Il titolo viene spiegato, e forse mascherato, attraverso una storiella filosofico popolare che il protagonista racconta, ma per chi è abituato ad approfondire potrà trovare sull'argomento interi testi esoterici e filosofici.

Una bella sorpresa quindi, anche se con qualche lieve dissonanza. Alcuni personaggi sono un po' forzatamente caratterizzati, ma privi di carisma, il 95% dell'impegno è stato dedicato al protagonista. Questo rende la storia un po' sbilanciata, se i cattivi sono deboli, e il protagonista non si fà neanche un graffio affrontandoli non c'è un conflitto credibile. Anche se durante la visione non si percepisce, sul finale rimane un senso di... "mancava qualcosa, ma non so bene cosa".
Un'altro elemento sono le sparatorie con due pistole in mano, nella Napoli degli anni 70 un sicario che spara con due pistole cromate contemporaneamente in stile americano anni 90 è un po' forzato, sicuramente un tributo preciso e voluto, ma poco credibile ai più adulti.

Per quanto riguarda invece i tributi, ce n'è uno in particolare al film Cinque dita di violenza. Lo troverete sia nel film che in un punto molto particolare, sono dovuto rimanere sino all'accensione delle luci in sala per scovarlo. Si, dopo essere rimasto da solo fino alla fine dei titoli di coda sono stato ricompensato con una sorpresina.

Concludendo il film è da vedere, rimarrete soddisfatti e se pensiamo che è un'opera prima credo ci sia solo da togliersi il cappello. Una menzione speciale va alle animazioni tra un capitolo e l'altro, vera goduria per chi vuole vedere un film e desidera poter dire a se stesso che ha assistito ad uno spettacolo, in tutti i sensi.


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