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Prefazione al Blog

Questo blog parla di film e più esattamente troverete delle recensioni, non aspettatevi di trovare le trame, quelle non le svelo mai per principio. Volete davvero perdere tutto il gusto di scoprire, scena dopo scena un film? Io non credo che debba essere fatto, lo trovo poco professionale anche da parte dei critici, sembra non abbiano null'altro da dire che raccontare la "storiella". Qui cercherò di fare un'analisi sia del lato tecnico-artistico che del lato emozionale e intellettuale dell'opera. Non vi spaventate, di solito rimango nelle 250 parole. Non metterò nè voti nè stelline, i film piacciono in base alla propria personalità, alla propria indole e alla propria sensibilità. Quelli che considero cult saranno segnalati come tali. I film sono opere d'arte (dovrebbero esserlo, si spera) e quindi vanno anche interpretati, gli sceneggiatori, i registi, gli attori, i direttori della fotografia, gli scenografi, tutte le figure che collaborano alla creazio
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Sabato, Domenica e Lunedì - recensione

Questa è una commedia scritta da Edoardo De Filippo e interpretata da Luca De Filippo, Sophia Loren, Luciano De Crescenzo, Enzo Cannavale, etc, con la regia di Lina Wertmuller. Esiste anche una versione televisiva, ma in questa recensione parleremo della versione cinematografica. Sempre senza spoilerare mai la trama, la storia è ambientata a Pozzuoli (Napoli) negli anni 30. La recitazione è ai massimi livelli, il coinvolgimento emotivo dello spettatore è inevitabile. Sembra che la storia vada liscia, ma in realtà gli attori parlano direttamente al cuore dello spettatore. Quella che puo' sembrare una regia semplice, lascia in realtà spazio alla recitazione pura, di origine teatrale. Una recitazione potente e quasi invisibile. Il soggetto, la sceneggiatura, la regia e la recitazione, si sommano minuto dopo minuto, sino ad arrivare a quella che si potrebbe definire una esplosione di emozioni. Parola d'ordine: qualità. La ricetta di questo film è tanto semplice quanto

Non ci resta che piangere - recensione film

Anno: 1984 Roberto Benigni e Massimo Troisi oltre ad interpretare questo film, firmano la regia, il soggetto, e solo la sceneggiatura insieme a Giuseppe Bertolucci. Il film è un cultissimo italiano, a chiunque non l'abbia visto, non c'è tempo da perdere. Una storia molto originale, il genere è commedia comica, ma è basata su un principio di realismo magico. L'accoppiata Troisi - Benigni funziona, la recitazione è sempre gradevole, il ritmo è giusto e i dettagli ben curati. Una regia semplice che punta alla potenza narrativa e recitativa degli attori, che hanno potuto improvvisare e sentirsi liberi sul set. Alcune gag sono rimaste nella storia del cinema italiano, come la lettera al Savonarola (chiaro tributo a Totò e Peppino), il frate che ricorda a Massimo Troisi che deve morire, sino al doganiere che chiede il fiorino. I personaggi sono semplici e lineari, un colpo di genio sulla costruzione del personaggio Leonardo da Vinci. Con qualunque altro commento sv

Fight Club - recensione film

E' una critica alla società moderna, al consumismo e soprattutto al sistema economico. La storia è tratta dal romanzo di Chuck Palahniuk. Il film è sviluppato molto bene, dura 139 minuti, ma non vi accorgerete del tempo che passa. Il ritmo è ottimo. Se dovessi definire il genere direi, filosofico travestito da film d'azione. Si perchè il ritmo è quello di un film d'azione, ma i contenuti sono di un livello superiore alla media. Sia i dialoghi tra i coprotagonisti che la voce fuori campo, sorprendono, incuriosiscono e affascinano anche lo spettatore più superficiale. La lotta tra uomini non è che un mezzo per comprendere delle emozioni sopite dalla vita moderna. La lotta non è neanche il fine ultimo di questa storia, ma solo una sorta di passaggio obbligato per poter arrivare a comprendere il "sistema" nel quale l'essere umano civilizzato oggi vive. E' un percorso spirituale in realtà, accettare il dolore, affrontare le paure, sino ad accettare la

No Grazie, il Caffè Mi Rende Nervoso - recensione film

Napoli, un giornalista de "Il Mattino" si ritrova invischiato in un caso di omicidi multipli. In città c'è un nuovo festival della canzone napoletana, ma qualcuno non è daccordo. Un maniaco vuole che i simboli di Napoli (sole, pizza e mandolino) continuino a restare tali, odia il cambiamento della cultura musicale napoletana. Le atmosfere sono quelle di un giallo, ma non mancano di comicità pura. A tratti è un thriller poi si configura una situazione che strappa una risata. Il film va avanti così e procede con un ritmo che gradevole. Il protagonista è interpretato da Lello Arena, che sorprende per la doppia valenza dell'interpretazione sia comica che drammatica. La coprotragonista da Maddalena Crippa. Massimo Troisi e James Senese, interpretano se stessi. James Senese ha firmato anche le musiche del film. Eccezionali! Ritmo, suspance e un'aroma tutto napoletano. Il soggetto è ben strutturato e non mancano le sottotrame, anche geniali, con riferimenti alla

Il Signor Diavolo - recensione film

Il regista è Pupi Avati, il genere è Horror. Questo film non è facile da recensire, anche la critica è discordante, alcuni accusano il regista di aver adottato un metodo retrogrado e superato, altri lo approvano anche se con poco entusiasmo. C'è una storia, un groviglio da risolvere. C'è stato un omicidio tra ragazzi, in un contesto rurale degli anni 50. Tra gli elementi da sbrogliare ci sono, pregiudizi di provincia, superstizioni, la personificazione del demonio attraverso persone ed animali e tanti personaggi che rendono la vicenda "ampia". Un commissario viene inviato dal ministero per acquietare le acque, lavorare in sordina, proteggere la chiesa dal punto di vista politico. Un ragazzo ha ucciso un suo coetaneo crdendolo il diavolo in persona. Si sommano elementi come la discriminazione, la moralità, lo scandalo, la diversità, ma anche la manipolazione, l'uso scorretto e subdolo delle apparenze, lo sfruttamento dell'ignoranza che dominava in

5 è il numero perfetto - recensione film

E' sicuramente un film da vedere, fa parte delle ultime uscite film (agosto 2019). E' un film brillante, curatissimo, spettacolare, soprattutto la prima metà. Da un punto di vista tecnico e artistico, la fotografia è superba, luci, inquadrature, atmosfere. Un'opera che urla <<il cinema italiano torna ad essere di qualità!>>. Igort (Igor Tuveri), il registadel film, è un fumettista, anzi un creatore di graphic novel, e questo è il riadattamento cinematografico di una sua opera del 2002. Per chi non lo sapesse le graphic novel sono delle opere d'arte vere e proprie, immagini che sembrano quadri con una trama e del testo aggiunto. Una sorta di fumetto artistico, spesso impegnato in temi ed argomenti che mirano alla letteratura vera e propria. Le Le graphic novel sono piene di qualità narrative e Igort le ha portate tutte nel film. Il protagonista è interpretato da Toni Servillo, la storia è ambientata nella Napoli degli anni 70, la qualità realizzativa è

Ecce Bombo - recensione film

Nanni Moretti scrive questo film, lo dirige e lo interpreta. Come molti avranno già intuito è un'opera che ha solo due opzioni, puo' piacere al punto da analizzarla e riguardarla più volte per carpirne tutte le sfumature oppure repelle, da fastidio e da allo spettatore un senso di insopportazione. Anche il protagonista sembra non sopportare nulla e nessuno e continua in tutte le situazioni a manifestare la sua frustrazione. L'argomento centrale dovrebbe essere l'autocoscienza maschile, si parla di un gruppo di ragazzi costretti a entrare nell'età adulta e tutti gli ideali e i buoni propositi finiscono sempre per fallire. Viene sottolineata l'incapacità di trasformare le idee in atti pratici. Quello che potrebbe disorientare è il fatto che la storia non segue un percorso ben definito e sembra svoltare a destra e a sinistra senza seguire un percorso preciso. Ma anche questa è sperimentazione e invito a utilizzare l'intelletto. Viene lasciato allo

Mine Vaganti -recensione film

Ferzan Özpetek dirige questo film magistralmente, eccellente il ritmo, bellissima la sceneggiatura. E' classificato come commedia, ma non si possono ignorare alcune colonne portanti della sceneggiatura di pura derivazione dal realismo magico. Ottimo il ritmo. Bellissime le colonne sonore. Le interpretazioni degli attori sono tutte di grande qualità, personaggi ben studiati e strutturati, la nonna (Ilaria Occhini) ha delle battute incendiarie, la zia (Elena Sofia Ricci) è irresistibile. Tommaso (Riccardo Scamarcio) è il più piccolo di tre fratelli e si ritrova a dover fare delle scelte di vita. Il film parla di omosessualità, senza retorica, con eleganza, con semplicità e chiarezza. Esprime i conflitti tra generazioni e culture,  tra sogni e tabù. Alcune scene sono davvero esilaranti e riescono a trasmettere la salentinità, il film è ambientato proprio a Lecce nel Salento. Un bellissimo viaggio evolutivo di una famiglia che deve affrontare il passaggio generazionale. Tra si

Bianca - recensione film

Nanni Moretti dirige e interpreta questo film che viene classificato come drammatico, io invece lo considero un giallo tragicomico . Un docente di matematica che trova lavoro in una scuola e si trasferisce in una nuova casa. Il protagonista è un personaggio sui generis, con qualche ossessione, si rapporta con la società che lo circonda in maniera buffa, quasi un disadattato. Lascia tutti nell'imbarazzo con le sue affermazioni secche e sorprendenti. Assolutamente da vedere, anche se il ritmo è un po' lento, il personaggio è magnetico e qualcosa che, da spettatore, non si riesce a definire, vi accompagna sino al finale. Una cosa che puo' confondere sono le atmosfere tragicomiche che si fondono e si alternano a quelle di un vero giallo. E' forse la sua ricetta segreta, di certo non è un film scontato e questo ne fà apprezzare il lato costruttivo. Eccellente per chi vuol vedere qualcosa di diverso, per intellettuali, per cinefili pro sperimentazione. Si, ottiene

Io Speriamo Che Me La Cavo - recensione film

Questo film è tratto dall'omonimo libro, ma mentre il libro è una raccolta di temi svolti da dei bambini di scuola elementare della provincia di Napoli, il film ha come protagonista il maestro (Paolo Villaggio). Lina Wertmüller alla regia riesce sempre a sorprendere, Paolo Villaggio sa strappare un sorriso e sa lasciarti cadere una lacrima prima che te ne accorga. Attraverso gli occhi del maestro scopriamo un piccolo comune in provincia di Napoli, scopriamo le condizioni sociali, i bambini e come questi si rapportano ad una realtà fatiscente e difficile. Il maestro viene dal nord e sdegnato tenta di cambiare le cose con la sua classe. Un film ben girato, con un montaggio mai monotono, ricco di riflessioni, a volte amare, ma soprattutto è una storia raccontata dai bambini stessi, che con la loro spontaneità fanno sorridere e riflettere al tempo stesso. Un'opera sottovalutata, poco celebrata, ma che è e rimane un cult della filmografia italiana di diritto. Tante e

Il Piccolo Diavolo - recensione film

E' un film eccezionale, una commedia carica di tutta l'energia di Roberto Benigni. Equivoci e situazioni imbarazzanti genialmente architettate nella sceneggiatura. In questo lungometraggio Roberto Benigni si fa accompagnare da Walter Matthau, che con le sole espressioni del viso vi strapperà una risata. Ottimo il ritmo, non ci si annoia di sicuro, il personaggio di Giuditta (protagonista) vi conquisterà immediatamente per il suo entusiasmo e la sua curiosità. Normalmente non svelo mai la trama e anche questa volta non lo farò, ma questa volta non metterò neanche il link alla pagina wikipedia del film perchè è scritta male, è piena di imprecisioni banali e dettate dalla superficialità di chi ha messo il film come sottofondo, mentre parlava con degli amici. I personaggi principali sono Giuditta (Roberto Benigni), un diavolo appena nato e fuggito dal suo mondo e Padre Maurizio (Walter Matthau), un prete in crisi per i suoi sentimenti per una donna. Stop, non vi serve altr

Regalo di Natale - recensione film

Una partita a poker tra vecchi amici, durante la notte di natale. Atmosfere a tratti poetiche e malinconiche con dialoghi di grande efficacia. Lo dico subito, un film ben riuscito. Pupi Avati si esprime con tutto il suo potenziale. Questo film ha una sceneggiatura che io definisco un congegno perfetto. Non è un giallo, non ci sono morti, ma la tensione sale, sale e alla fine il colpo di scena è perfettamente degno di tutta la costruzione. Una sceneggiatura davvero ben studiata, con personaggi curati nei dettagli. Gli appassionati di poker adoreranno questo film sino ad eleggerlo un cult, alcune inquadrature degne di Kubrick, musiche del mitico maestro Riz Ortolani. Bellissimo e da rivedere più volte per coglierne tutte le sfumature. A Carlo Delle Piane viene assegnata la Coppa Volpi per l'interpretazione magistrale, il suo personaggio infatti è strano, a volte fastidioso, mai scontato, ma tremendamente ipnotico. Se dovessi definire questo film con una sola parola direi s

Il Barbiere di Rio - recensione film

Recensione del film E' una commedia comica e avventurosa con un pizzico di realismo magico. La storia parla di Matteo (Diego Abatantuono) che in Italia fa il barbiere, è separato, ha due figli e decide di andare in Brasile a trovare la sorella che non vede da molti anni. In Brasile Matteo trova un nuovo mondo, una nuova dimensione e gli eventi lo portano a poter creare le basi per una nuova vita. La cultura italiana e quella brasiliana sono raccontate, in questo film, con entusiasmo, riuscendo a trasmettere l'energia di entrambe le culture. Un film girato in due paesi che da sempre hanno un eccellente rapporto. Se siete così pazzi da voler leggere la trama prima di vedere il film, eccovi il link di wikipedia , ma io ve lo sconsiglio sempre, i film sono belli perchè sanno sorprendere. Ricco di gag comiche dall'ottimo ritmo, scorre molto piacevolmente, mai scontato e con ottimi colpi di scena. I personaggi sono curati Diego Abatantuono in grandissima forma inter